di Davide Zappia A rilento, impercettibile, apaticamente fioca, l’eleganza scivola e lo sgraziato affiora. Ineccepibile l’insegnamento con il quale, a tarda età, essa si sprona, eppure, nel bisogno o nel pur diletto la struttura si “destruttura” e l’inconcluso, l’inconcludenza onora. Numerosi i tentativi per prepararci al meglio all’avventura: corsi di stile, personalità: architettura.
In men che non si dica gli allievi divennero docenti e della più gran statura! Alla ricerca del minimalismo, nel cogliere la più lieve sfumatura; la superficialità e l’inezia diventarono arte e l’esitazione bravura. Fra tutti questi cattivi pensieri, io, profondamente mi discosto. Persuaso dalla bellezza della concretezza, che per quanto mi è possibile, nella mia limitatezza fisica e mentale, cerco di perseguire. Nelle cose in cui credo, in tutto ciò che ritengo opportuno, valido. Osando, sbagliando: imparando.
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