di Marisa Toraldo What does it mean being self-taught in a strict discipline like dancing? And what about its sacrifices?
Cosa significa essere autodidatta in una disciplina così ferrea come la danza? Quali sacrifici ha comportato? Being a self taught in a strict discipline like dance, means doubling your efforts in order to constrain yourself, find how to learn, build networks of colleagues, learning networks… but it is also a form of freedom because you can learn differently, you can build yourself more freely. Yes indeed the dance shoes exist and allow a base on which to rest, a form of alignment, and at the same time they format a certain type of performer... Essere un'autodidatta in una disciplina rigorosa come la danza, significa raddoppiare gli sforzi per costringerti, capire come imparare, costruire reti di colleghi, reti di apprendimento...ma è anche una forma di libertà perché puoi imparare in modo diverso, puoi costruire te stesso più liberamente. Le scarpe da ballo è come se fossero una base su cui appoggiarsi, una forma di allineamento, e allo stesso tempo permettono la formazione di un certo tipo di performer... What are the differences between the western and the eastern world of dance? Quali sono le differenze che noti tra il mondo orientale e mondo occidentale sulla danza? The fundamental difference in any case concerning Morocco, the Maghreb, is that we have far fewer schools to learn but that there are other learning paths, which are appropriate to our cultures, our history. .There is also no break between tradition and modernity. La differenza fondamentale per quanto riguarda il Maghreb, è che abbiamo molte meno scuole per imparare ma ci sono altri percorsi di apprendimento che sono adeguati alle nostre culture, alla nostra storia. Non c'è la rottura tra tradizione e modernità. Corbeaux is the dance show which you like the most: it is a work in which essentiality plays an important role, and at the same time it gives us the idea of “unfinished”. The fact of working with the same company for 8 years can be considered as an essentiality’s metaphor for continuous evolution? I love Elephant for its songs. But I also like Corbeaux for his smug cries, it's different. And one goes with the other, one is in continuity or rupture. What is important is that the work has been woven for many years, with faithful companions and there is always openness to new encounters from elsewhere, Europe, and other generations. We do not forget where we come from and we are open to the link with elsewhere. Corbeaux è lo spettacolo di danza al quale sei più affezionata: lo descrivi come un lavoro in cui ci si deve concentrare sull’essenziale, ma che al tempo stesso lascia un’idea di “non finito”. Il fatto di lavorare con la stessa compagnia da otto anni può essere quindi metafora dell’essenziale che però è in continua evoluzione? Corbeaux mi piace per le sue grida compiaciute, è diverso. E uno va con l'altro, uno è in continuità o rottura. L'importante è che il lavoro sia stato tessuto per molti anni, con compagni fedeli e c'è sempre apertura a nuovi incontri dall'altrove, dall'Europa e da altre generazioni. Non dimentichiamo da dove veniamo e quanto siamo aperti al legame con l'altrove. It is curios the fact that each of your shows has the name of an animal, how about this choice? È curioso che ogni suo spettacolo abbia il nome di un animale, come mai questa scelta? Animal titles are short, beautiful. What we do connects me to nature and to the beings that inhabit this earth. It is quite funny to observe the animal comb and that of men... And in the eyes or ears of a child it is a title that makes sense. I titoli degli animali sono corti e di impatto. Quello che facciamo mi collega alla natura e agli esseri che abitano questa terra. È abbastanza divertente osservare l’anima degli animali che si coniuga con quella degli uomini...E agli occhi o alle orecchie di un bambino il titolo degli animali è un titolo che ha un senso. In this show of VIE Festival hope is the protagonist, and I would like to ask to you how to maintain hope alive in a digitized world, with many platforms that allow to enter in the world of dance in a non- conventional way like TikTok? In questo spettacolo del VIE festival la speranza è la protagonista e io vorrei chiederti come mantenere la speranza viva in un mondo digitalizzato, con molte piattaforme che permettono di entrare nel mondo della danza in un modo non convenzionale come tiktok? I prefer to be out of this and have more time. However, thinking about filmic and photographic objects interests me, but not for these platforms. Being withdrawn is a choice. Preferisco non parlarne, ci vorrebbe più tempo. Comunque, pensare agli oggetti filmici e fotografici mi interessa, ma non per queste piattaforme. Essere ritirati è una scelta.
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di Francesca Bruschi Se tutti i mesi fossero dei libri della mia libreria, direi che Maggio è Il libro “La crepa e la luce. Sulla strada del perdono. La mia storia” di Gemma Calabresi Milite.
Il mese di Maggio è un anniversario importante per tutti, anche per chi non si ricorda o non conosce questa storia: è l’anniversario della morte del commissario Luigi Calabresi, causata dagli spari di alcuni esponenti di Lotta Continua, a Milano, il 17 maggio 1972. Una data che riecheggia nelle righe di questo libro, che rappresenta una delle più grandi testimonianze di vita, intesa e vissuta in tutte le sue sfaccettature. Questa è la storia di Gemma Capra che, prima di essere moglie e madre, è stata ed è tutt'ora in questa vicenda una Donna che possiede il più grande dei poteri: donare speranza. Il primo seme di Gemma risiede in quella forza in primis nata proprio dallo sguardo che essa ha avuto nei confronti degli assassini di suo marito: uno sguardo di umanità che li rende non più solo assassini, ma anche e soprattutto persone che vivono la vita come tutti noi. Uno sguardo di umanità le ha permesso di trovare, anche nell’abisso più totale e triste della vita, una libertà che le ha donato luce allo sguardo, consegnando loro una dignità. Ecco il secondo germoglio di Gemma: il silenzio e la preghiera, due parole che ormai ella sente fin troppo sue e che sono necessarie per camminare sulla via tortuosa del perdono, il suo più fedele compagno in questo lungo cammino. Quel fedele compagno generato dal seme più grande di tutti per Gemma: la fede, che le fu donata proprio quella mattina, quando, dopo aver dato sfogo alla sua rabbia, crollata sul divano e investita dall’onda d’urto di un’esplosione, proprio lì, incontrò Dio. Quindi, la sua fede pura e trasparente, che ha definito essere come uno stile di vita, adesso la guida in ogni sua scelta di vita. Essa dice che non toglie dolore, ma fa vivere in maniera diversa, regalando ogni giorno speranza. La stessa speranza che fa germogliare dentro il cuore il perdono che non si dà ragionando con la mente, ma col cuore, in quanto è un dono e bisogna regalarlo con amore. Lo stesso amore che si può provare ancora per la vita, anche dopo una tragedia di questo tipo, che si può sentire anche nei confronti delle persone che hanno compiuto un male. Quando Gemma era piccola, sapeva già che per stare bene bisogna saper condividere il privilegio con chi non ne ha affatto: adesso gli anni sono passati, ma lei agisce sempre alla stessa maniera, condividendo con noi il suo libro, una delle prove più grandi del suo privilegio. I tre fiori di Gemma, così, sono germogliati col tempo e adesso sono più forti e vivi che mai. E uno di questi, oggi, va proprio a Luigi Calabresi. Guarda l'intervista a Gemma Milite Calabresi QUI |
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